Violazione del Regolamento Europeo sulla protezione dei dati, per WhatsApp una multa dal Garante Irlandese
Questa non è solo l’ennesima notizia di una multa per la violazione del GDPR, il Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati, comunemente noto come “nuovo regolamento europeo per la Privacy”, sono diversi i motivi.
La prima differenza è che arriva dal Garante irlandese, infatti tutte le maggiori multinazionali hanno scelto, per questioni puramente fiscali (le tasse sulle aziende in Irlanda sono al 12,5%), come loro HeadQuarter per l’Europa proprio l’Irlanda e Dublino in particolare. E’ una notizia già questo fatto in quanto, l’Irlanda veniva accusata di avere un occhio di riguardo verso le “proprie” imprese, che in maniera molto velata hanno sempre sottolineato il fatto che con maggiori costi o “situazioni ostili” potrebbero decidere di cambiare sede, lasciando a terra migliaia di posti di lavoro.
La seconda differenza è che dopo tutti gli scandali che hanno coinvolto Facebook e la palese violazione continua dei diritti degli utenti in materia di privacy, WhatsApp (sempre gruppo Facebook) è riuscita a violare il suddetto regolamento per mancanza di trasparenza. Si ricordi a tale riguardo la polemica, ai limiti della comicità, riguardo alle informative che dovevano essere accettate, pena inibizione all’uso dello strumento di messaggistica.
La terza differenza è che la sanzione viene comminata solo dopo pressione da parte dei regolatori europei, con l’innalzamento da 50 a 225 mln di euro, che per quanto elevata è solo lo 0,08% del fatturato annuale del gruppo. Il GDPR prevede che si possa arrivare fino al 4%.
Se vogliamo potrebbero esserci altre differenze, quali ad esempio il numero di utenti coinvolti, l’ammontare della sanzione, e probabilmente anche il fatto che la questione potrebbe non fermarsi qui, visto che coinvolge direttamente il colosso dei social network. Ma andiamo al dettaglio della sanzione.
La sanzione è scattata a seguito di un’indagine sulla trasparenza dell’app di messaggistica, relativa alla condivisione dei dati personali degli utenti con altre società del gruppo di Menlo Park. WhatsApp infatti non avrebbe informato i suoi utenti sullo scambio di dati personali che avviene tra l’app e le altre aziende di Facebook, violando le disposizioni europee sulla protezione dei dati.
Chiaramente negli uffici dell’app di messaggistica non ci stanno e promettono battaglia legale, intanto sono invitati a prendere adeguati provvedimenti per risolvere il problema, uniformandosi alle norme del Gdpr.