Khaled Al-Asaad era un uomo giusto
Khaled Al-Asaad, nato a Tadmur (il nome arabo di Palmira) nel 1934, è stato un archeologo, ricercatore, scrittore e studioso di fama mondiale. Catturato nel 2015 da un gruppo jihadista dopo che Palmira, nel maggio dello stesso anno passò sotto il controllo del cosiddetto stato islamico. Da profondo conoscitore di Palmira, ex direttore del Museo di Palmira ed ex dirigente dei Musei e delle Antichità siriane, fu torturato perchè svelasse dove venivano nascosti i reperti più preziosi e antiche opere d’arte non esposte. Vedendo che l’uomo, nonostante la sofferenza, non cedette ai metodi barbari dei suoi carnefici, il 18 agosto del 2015 decisero di decapitarlo barbaramente sulla piazza di fronte al Museo della città nuova di Palmira. Non soddisfatti esposero il suo corpo decapitato appendendolo ad una colonna.
Tutti i responsabili di Musei, ricercatori e studiosi che lo hanno conosciuto, parlano di un uomo profondamnete innamorato di Palmira e della sua storia. Lavorò fin dal 1960 con colleghi di tutto il mondo, provenienti dagli Stati Uniti, dalla Francia, dalla Germania, Svizzera, e grazie al suo lavoro nel 1980 Palmira ottenne dall’Unesco il riconoscimento di Patrimonio dell’umanità.
Patrimonio dell’umnaità, così come merita di essere il ricordo di quest’uomo, per sempre e soprattutto oggi, che vediamo nuovamente la prepotenza e la pazzia di uomini che non hanno ragione d’essere, distruggere la cultura, la libertà e i diritti dei popoli.
Khaled Al -Asaad fu un esempio di coraggio, forza e libertà. Ci piace ricordarlo come “uomo giusto“, così come a Milano gli è stato dedicato un ceppo nel giardino dei giusti di tutto il mondo, un piccolo segno per un grande uomo.