Sicurezza, nel 2019 sarà una corsa ai cyber-armamenti
La rete è diventata a tutti gli effetti un nuovo campo di battaglia, non solo per il controllo del mercato del web, ma per veri e propri scontri tra Stati. Ad ogni latitudine infatti si stanno sviluppando capacità offensive che consentono di colpire obiettivi concreti come una centrale elettrica o un impianto produttivo, in una corsa ai cyber-armamenti che sarà in crescita durante il 2019.
La società FireEye nel suo “Security Predictions Reports” per il 2019, traccia un quadro che potrebbe sembrare futuristico, e che invece fa emergere una situazione che si è già concretizzata a fine 2017 con Triton: “Triton, il gruppo di attacco che a fine 2017 è riuscito a entrare e a fermare delle centrali in Medio Oriente e che si pensa sia finanziato da uno Stato”.
Russia, Cina, Iran e Corea del Nord sono in prima fila, ma tutte le nazioni, senza esclusioni, si stanno dotando di un esercito, che sia in grado di non farsi trovare impreparato in caso di conflitto. Una sorta di battaglia preventiva per combattere eventuali offensive. Lo conferma Riboli della FireEye: lo scopo è “attrezzarsi per fare dei danni”, e nel mirino ci sono i sistemi di controllo industriale usati nel settore petrolifero e manifatturiero, nelle centrali elettriche e negli edifici ‘smart’. La minaccia – evidenzia l’esperto – non è ipotetica, ma si è già concretizzata.