Kevin Mitnick: ci lascia l’hacker più famoso e abile del mondo

Con un po’ di tristezza abbiamo appreso della morte di Kevin Mitnick il 20 luglio scorso (2023), dopo la lotta contro un tumore al pancreas. Aveva 59 anni e negli anni ’90 è stato tra i primi hacker che ha sfidato le autorità americane, in un periodo in cui in realtà non esistevano nemmeno le leggi adeguate per descrivere i suoi reati.

Da allora il mondo è veramente cambiato tanto, ma le sue tecniche originalissime hanno determinato la nascita della Social Engineering (ingegneria sociale), tecnica volta più ad ingannare le persone che ad inventare parti di codice malevolo per ingannare i sistemi informatici. L’arte dell’inganno insomma, fingendosi una volta operatore della telefonia, un’altra fattorino o portapizze. Insomma un genio.

Sopranominato il Condor, la sua vita ha ispirato il film Cybertraque diretto da Joe Chappelle nel 2000. Era stato arrestato nel 1995 dall’Fbi, grazie all’aiuto di un altro specialista di sicurezza informatica, il giapponese Tsutomu Shimomura, di cui era riuscito ad hackerare il computer. Incriminato per uso illegale della rete telefonica e frode informatica, Mitnick si dichiarò colpevole e fu condannato a cinque anni di carcere, scontati i quali fondò diverse società specializzate nella sicurezza informatica.

Non un vero e proprio tecnico dunque, ma un raffinato conoscitore della psiche umana, anche lui, forse prima di tutti noi, sapeva bene che il vero anello debole nella catena della sciurezza informatica erano e sono le persone. Da qui il suio libro più famoso, “L’arte dell’inganno” edito da feltrinelli.

Ciao Kevin, fai buon viaggio!

Ingegneria della Resilienza

Il mondo è cambiato. Negli ultimi decenni abbiamo visto crescere inesorabilmente la complessità con cui tutte le azioni del nostro quotidiano sono gestite.